Il film più lungo mai realizzato: un'epopea di 14 ore di cui non hai mai sentito parlare

film più lungo

Quando pensiamo al film più lungo nella storia del cinema, titoli come “Via col vento” O “Il Signore degli Anelli” potrebbe venirmi in mente la trilogia.

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Ma cosa succederebbe se vi dicessi che esiste un'odissea cinematografica di 14 ore che li surclassa tutti?

Un film così ambizioso e così anticonvenzionale che sfida non solo la nostra capacità di attenzione, ma anche la nostra stessa definizione di ciò che il cinema può essere.

Questa è la storia di "Logistica", un progetto artistico sperimentale del 2012 che detiene il titolo di film più lungo mai realizzato, e di cui probabilmente non hai mai sentito parlare.

Inoltre, "Logistica" ha acceso dibattiti sul futuro del cinema e sul suo ruolo nelle nostre vite.

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Mentre il pubblico ricerca sempre di più una gratificazione immediata, questo film contrasta questa tendenza, incoraggiando gli spettatori a rallentare e a impegnarsi più profondamente nel mezzo.

    Cosa rende un film "lungo"?

    Prima di addentrarci nei dettagli di "Logistica", vale la pena chiedersi: cosa definisce un film come "lungo"?

    È la durata, la complessità narrativa o la grande resistenza che richiede al pubblico?

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    Per la maggior parte delle persone, un film lungo dura più di tre ore.

    Ma "Logistica" ridefinisce completamente questo concetto, arrivando a ben 857 minuti (14 ore e 17 minuti).

    Per mettere le cose in prospettiva, potresti guardare "Il Padrino" trilogia due volte e ho ancora tempo per un pisolino.

    Inoltre, la lunghezza del film invita a paragoni con l'arte della resistenza.

    Proprio come gli artisti performativi sfidano il loro pubblico a confrontarsi con i limiti fisici e mentali, "Logistica" invita gli spettatori a riflettere sulle proprie soglie di coinvolgimento.

    Ma "Logistica" non è lunga solo per battere i record.

    È una dichiarazione artistica deliberata, una meditazione sul tempo, sulla globalizzazione e sulle forze invisibili che plasmano il nostro mondo.

    Diretto da Erika Magnusson e Daniel Andersson, il film ripercorre il viaggio di un contapassi (sì, un semplice contapassi) dalla sua produzione in Cina alla sua destinazione finale in Svezia.

    Lungo il percorso, cattura i processi banali ma intricati del commercio globale, costringendo gli spettatori a confrontarsi con i sistemi spesso invisibili che sostengono la vita moderna.

    Inoltre, questa struttura narrativa unica sfida le tecniche narrative convenzionali.

    Concentrandosi su un oggetto di uso quotidiano, i registi trasformano l'ordinario in un profondo commento sul consumismo e l'interconnessione globale.

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    L'arte della resistenza: perché 14 ore?

    A prima vista, una durata di 14 ore potrebbe sembrare eccessiva, addirittura assurda.

    Ma nel contesto del cinema sperimentale è una scelta artistica audace.

    IL film più lungo mai realizzato non riguarda solo la lunghezza; riguarda anche la sfida alla percezione del tempo da parte dello spettatore.

    A differenza dei film tradizionali, che comprimono il tempo per raccontare una storia, "Logistica" lo spinge fino ai suoi limiti, rispecchiando il ritmo lento e incessante del commercio globale.

    Considerate questo: secondo un rapporto del 2023 di DataReportal, la persona media trascorre 6 ore e 58 minuti al giorno davanti agli schermi.

    Guardando "Logistica" richiederebbe più del doppio del tempo, ampliando i confini di ciò che consideriamo "intrattenimento".

    Ma forse è proprio questo il punto.

    Chiedendo così tanto al suo pubblico, il film ci costringe a mettere in discussione il nostro rapporto con il tempo, l'attenzione e il consumo.

    In una società sempre più guidata dall’immediatezza, "Logistica" serve a ricordare il valore della pazienza.

    Stimola gli spettatori ad adottare un ritmo più lento, favorendo una riflessione più profonda sui contenuti che fruiscono.

    film più lungo

    Un esperimento cinematografico: infrangere le regole

    "Logistica" non è solo lungo, ma ha anche una struttura non convenzionale.

    Il film è diviso in due parti: la prima segue il viaggio del contapassi a ritroso, dalla Svezia alla Cina, mentre la seconda riproduce le riprese in ordine cronologico.

    Ciò crea un'esperienza visiva unica, che sfida la narrazione lineare e invita gli spettatori a interagire con il materiale a un livello più profondo.

    Per comprendere meglio la struttura del film, analizziamola:

    ParteDurataDescrizione
    Parte 1: Inverso7 oreIl viaggio del contapassi dalla Svezia alla Cina, mostrato in ordine cronologico inverso.
    Parte 2: Avanti7 oreLo stesso viaggio, ora mostrato in ordine cronologico, dalla Cina alla Svezia.

    Questa doppia struttura non è solo un espediente: è un commento sulla natura ciclica del commercio globale.

    Mostrando il viaggio in entrambe le direzioni, il film evidenzia l'interconnessione del nostro mondo, nonché i costi ambientali e umani del consumismo.

    Inoltre, questo approccio innovativo incoraggia gli spettatori a riflettere sulle proprie abitudini di consumo.

    Man mano che il film si sviluppa, sorgono domande sulle origini dei prodotti che utilizziamo e sul lavoro impiegato per produrli.

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    Il ruolo del pubblico: spettatori passivi o partecipanti attivi?

    Uno degli aspetti più intriganti di "Logistica" è il suo rapporto con il pubblico.

    A differenza dei film tradizionali, che mirano a intrattenere o provocare, questo film più lungo richiede la partecipazione attiva.

    Guardarlo non è un'esperienza passiva; è una prova di resistenza, una sfida alla nostra moderna ossessione per la gratificazione immediata.

    Ma chi si siederebbe a guardare un film di 14 ore?

    Sorprendentemente, "Logistica" ha trovato un pubblico di nicchia tra cinefili, artisti e studiosi.

    Le sue proiezioni sono spesso considerate eventi, con tanto di intervalli, dibattiti e persino pasti in comune.

    In un mondo dominato dai video di TikTok e dalle pubblicità di 30 secondi, "Logistica" offre un'alternativa radicale: uno spazio per rallentare, riflettere e interagire con il mondo a un livello più profondo.

    Questo aspetto comunitario trasforma l'esperienza visiva in un viaggio condiviso.

    Il pubblico si unisce per la sfida, alimentando un senso di solidarietà mentre affronta insieme il film.

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    L'eredità del film più lungo

    Mentre "Logistica" potrebbe non raggiungere mai la popolarità mainstream, il suo impatto sul cinema è innegabile.

    Mette in discussione l'idea che i film debbano essere brevi, frenetici o facilmente digeribili.

    Al contrario, abbraccia la lentezza, la complessità e l'ambiguità, spingendosi oltre i confini di ciò che il cinema può raggiungere.

    Ma "Logistica" non è sola in questa impresa.

    Nel corso degli anni, diversi film hanno sperimentato tempi di esecuzione estremi, da quelli di Andy Warhol "Impero" (8 ore dell'Empire State Building) a "La cura per l'insonnia" (87 ore di letture di poesie).

    Questi film potrebbero non essere adatti a tutti, ma ci ricordano che il cinema è una forma d'arte, non solo un prodotto.

    Inoltre, questi film sperimentali spesso ispirano le nuove generazioni di registi.

    Incoraggiano tecniche narrative innovative e sfidano i canoni cinematografici tradizionali, aprendo la strada a future esplorazioni artistiche.

    FilmDurataDescrizione
    "Logistica"14 oreUna meditazione sul commercio globale, seguendo il viaggio di un contapassi dalla Cina alla Svezia.
    "Impero"8 oreUno scatto statico dell'Empire State Building, che sfida le nozioni di tempo e movimento.
    "La cura per l'insonnia"87 oreUna maratona di letture di poesie, che mette alla prova i limiti della sopportazione del pubblico.

    Conclusione: perché il film più lungo è importante

    In un mondo in cui la capacità di attenzione si sta riducendo e i contenuti vengono consumati in piccoli pezzi, "Logistica" si pone come un contrappunto provocatorio.

    Non è solo il film più lungo mai realizzato; è una dichiarazione coraggiosa sul tempo, sulla globalizzazione e sul potere del cinema di sfidare le nostre percezioni.

    Quindi, la prossima volta che ti ritrovi a scorrere infinite opzioni di streaming, pensa a questo: cosa succederebbe se, invece di guardare cinque episodi di una serie, dedicassi la tua giornata a un singolo, epico film?

    Potrebbe non essere facile, ma come "Logistica" dimostra che le ricompense possono essere profonde.

    Dopotutto, il cinema non è solo intrattenimento: si tratta di ampliare i nostri orizzonti, un fotogramma alla volta.

    Inoltre, abbracciando film come "Logistica" può portare a una comprensione più approfondita del mondo che ci circonda.

    Affrontando narrazioni non convenzionali, coltiviamo un apprezzamento più profondo per l'arte cinematografica e per le complessità della vita moderna.

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